PENNABILLI - CANTONIERA (PU) - ITALIA
La mia salita. Per eccellenza.
Fin da piccolo, con una pesante mountain bike, la scalavo con tutto il mio impegno, con la gioia di godere di una natura incontaminata, con un senso di avventura nello spingermi lontano da casa.
Ancora oggi mi torna alla mente quel sapore quando la ripercorro. Ed ogni volta provo le stesse intense emozioni.
Ricordo quando ero orgoglioso dei miei 25' per arrivare a metà della ascesa, alla "ripa", un costone di roccia che segna la montagna, ben visibile da Pennabilli... il mio stupendo paese.
Ora a completarla tutta impiego 23' minuti, ma tutte le volte che sono su quella striscia di asfalto, sogno di essere all'inseguimento di quel bambino... che con tanta forza sale sui pedali... e non riesco a raggiungere.
Michele dla Penna
giovedì 26 febbraio 2009
martedì 17 giugno 2008
GITTANA
Una salita breve ma molto intensa. "La Gittana" sono 4 impegnativi km.
Il cartello "Very narrow road" segna il punto di partenza e annuncia che la strada sarà molto stretta.
Un susseguirsi di tornanti segna il primo tratto a picco sul lago.
Una vista sublime su queste pendenze non eccessive.
Dopo circa 1 km la strada si fa più lineare e l'impegno aumenta.
Superato il bivio che si incontra dopo 1,7 km, tenendo la strada principale, si passa attraverso Regoledo, con il suo imponente stabilimento idroterapico costruito nel 1858, ora casa di cura.
Qui la strada inizia a farsi più dura, servono rapporti agili per superare pendenze anche del 12%.
Poco sopra l'abitato si entra nel "Bosco delle Streghe". Inquietante il nome, ma suggestivo questo tratto di strada che dopo poche centinaia di metri di sottobosco esce fra verdi prati.
Avete così raggiunto Gisazio. Un grazioso gruppo di case che sembra esser fuori dal tempo.
Ed ora vi aspetta il muro finale. Da conquistare a denti stretti, per poi raggiungere lo scollinamento e la fine di questa intensa scalata, posta al bivio con l'indicazione "Crott del Meo".
Proseguendo per la strada principale, tenendo la destra , 500 m di discesa vi porteranno alla SP 65, a metà strada fra Varenna e Esino Lario.
Michele da Pennabilli
Il cartello "Very narrow road" segna il punto di partenza e annuncia che la strada sarà molto stretta.
Un susseguirsi di tornanti segna il primo tratto a picco sul lago.
Una vista sublime su queste pendenze non eccessive.
Dopo circa 1 km la strada si fa più lineare e l'impegno aumenta.
Superato il bivio che si incontra dopo 1,7 km, tenendo la strada principale, si passa attraverso Regoledo, con il suo imponente stabilimento idroterapico costruito nel 1858, ora casa di cura.
Qui la strada inizia a farsi più dura, servono rapporti agili per superare pendenze anche del 12%.
Poco sopra l'abitato si entra nel "Bosco delle Streghe". Inquietante il nome, ma suggestivo questo tratto di strada che dopo poche centinaia di metri di sottobosco esce fra verdi prati.
Avete così raggiunto Gisazio. Un grazioso gruppo di case che sembra esser fuori dal tempo.
Ed ora vi aspetta il muro finale. Da conquistare a denti stretti, per poi raggiungere lo scollinamento e la fine di questa intensa scalata, posta al bivio con l'indicazione "Crott del Meo".
Proseguendo per la strada principale, tenendo la destra , 500 m di discesa vi porteranno alla SP 65, a metà strada fra Varenna e Esino Lario.
Michele da Pennabilli
sabato 24 maggio 2008
Il Tornante
Dolcemente si snodano fra un rettilineo e l’altro.
Spesso mi piace aggredirli, prepotentemente, sentendo le ruote che scorrono via veloci.
Il tornante è magico.
Guardi verso il basso e rivedi la strada percorsa, compiaciuto sorridi.
Sopra, contro il cielo, ammiri l’opera di altri uomini che con il loro umano ingegno e doloroso sforzo, costruirono quello che per te in questo momento è passione, amato sudore.
Raggiungi i tornanti, uno ad uno, li lasci sempre più lontani.
Ancora una volta sei volato via.
E loro saranno sempre lì, quando lo vorrai, ad assistere e sospingere una tua nuova impresa.
Spesso mi piace aggredirli, prepotentemente, sentendo le ruote che scorrono via veloci.
Il tornante è magico.
Guardi verso il basso e rivedi la strada percorsa, compiaciuto sorridi.
Sopra, contro il cielo, ammiri l’opera di altri uomini che con il loro umano ingegno e doloroso sforzo, costruirono quello che per te in questo momento è passione, amato sudore.
Raggiungi i tornanti, uno ad uno, li lasci sempre più lontani.
Ancora una volta sei volato via.
E loro saranno sempre lì, quando lo vorrai, ad assistere e sospingere una tua nuova impresa.
Michele da Pennabilli
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